LE PAROLE SONO IMPORTANTI
Con tutto quello che sta succedendo a Gaza, c’ è ancora chi si permette di stigmatizzare chi parla di Genocidio o peggio ancora di reprimere ed offendere, chi manifesta solidarietà con il popolo Palestinese.
Al contrario bisognerebbe reagire con forza contro la manipolazione mediatica che da per scontato un linguaggio e termini assolutamente scorretti e funzionali ad una narrazione distorta della realtà. Si potrebbe discutere sulla appropriatezza del termine “genocidio” per rappresentare il massacro della popolazione civile di Gaza, ma nella maniera più assoluta, non si potrebbe parlare di “guerra”.
La guerra è fra due Stati e due eserciti, quindi non può essere usata per definire un conflitto dove c’è uno stato con un esercito che aggredisce un popolo inerme ed uccide tutti donne e bambini in tutti i modi, anche nelle scuole e negli ospedali e nei campi profughi. Bombarda anche i giornalisti ed i soccorritori umanitari e sanitari, non consente né di seppellire i morti né di curare i feriti né di aiutare la popolazione stremata che muore anche di fame.
Nessuna delle regole internazionali del diritto umanitario, civile e militare, vengono rispettate. Quindi l’azione dello stato d’Israele è una azione di “Terrorismo di Stato” finalizzata allo sterminio di un popolo ed all’ occupazione della sua terra.
Pietro Soldini