Siamo profondamente delusi dall’esito del Social Summit di Porto. Dopo quattro lunghi anni dall’incontro di Göteborg e più di un anno segnato dagli effetti della pandemia, restiamo al fianco di quei cittadini e lavoratori europei che avrebbero voluto vedere una discussione più concreta sulla dimensione sociale dell’Europa.
Per noi, le cateratte del rilancio della condizionalità macroeconomica dell’austerità devono essere concretamente e inequivocabilmente chiuse. Restiamo vigili contro ogni tentativo di facilitare il ritorno al business as usual. Solo quando i trattati europei contempleranno il pilastro dei diritti sociali sarà possibile parlare di un impegno europeo concreto verso la dimensione sociale dell’Europa.
Abbiamo bisogno di un modello economico orientato al benessere pubblico. Alla luce della crisi economica che stiamo vivendo, che segue anni di depressione economica asimmetrica e di politiche di austerità neoliberale di privatizzazione dei servizi pubblici, il risultato del vertice di Porto’ ci preoccupa ancora. Può riaprire la porta a ciò che abbiamo sempre visto finora a livello europeo per quanto riguarda la dimensione sociale dell’UE. Inoltre, mentre Angela Merkel non era presente alla riunione informale dei capi di Stato e di governo dell’8 maggio, il futuro della dimensione sociale dell’Europa è stato nuovamente lasciato alla buona volontà degli stati membri e alla loro volontà di agire in questa direzione.
A Porto, abbiamo ricominciato a fare manifestazioni e ad occupare piazze e strade perché era importante rimettersi in cammino dalla parte dei lavoratori e dei cittadini. Il Contro-Summit Sociale promosso dal Bloco de Esquerda è stato un passo importante per lottare insieme per obiettivi ambiziosi.
Solo lottando insieme creeremo un vero cambiamento radicale. È fondamentale progettare insieme il percorso per azioni future forti e continuare a discutere i modi per fare pressione sulle istituzioni europee.
Heinz Bierbaum, Presidente della Sinistra Europea