Il sovranismo

Come gli stilisti a corto di creatività, riciclano intuizioni delle mode passate, così politici e politologi propongono nel dibattito antiche parole, come se fossero di nuovo conio, addirittura modificandone o arricchendone arbitrariamente, il significato etimologico.

Se si trattasse di una rivisitazione critica del passato storico, con l’obbiettivo di riutilizzare parole chiave per interpretare il presente, se ne potrebbe discutere, sarebbe comunque un sano esercizio storiografico ma in realtà si ha la sensazione che si tratti invece di una perdita di memoria storica (demenza) da una parte e dall’altra scarsa conoscenza (ignoranza), al punto che si potrebbe dire, utilizzando le parole di una vecchia canzone “…non si sa’ da dove vien, ne dove va”. Mi riferisco al “Sovranismo”, ma la demenza e l’ignoranza insieme, non riescono a spiegare del tutto il successo di questa parola ed il suo valore apologetico.

Bisogna aggiungere un’altra considerazione che riguarda il processo involutivo del pensiero moderno, che dopo essersi faticosamente affrancato dall’immanenza religiosa, dalla ineluttabile volontà divina, attraverso un percorso di autonomia, a partire da Galileo, autonomia della scienza dalla religione (non è un caso che oggi si risente parlare anche di “terrapiattisti”); a seguire con Machiavelli, autonomia della politica dalla religione; con Vico, autonomia della storia dalla religione; a finire con Kant, autonomia dell’etica.

Quando pensi di essere arrivato alla vetta della Civiltà Laica, ti accorgi che stai rovinosamente precipitando (“ruvinando in basso loco, dove il sol tace” come direbbe Dante). Ti accorgi che il percorso a ritroso ti fa perdere l’autonomia conquistata e ti riconsegna mani e piedi ad una nuova e totale dipendenza da un altro Dio, il “Mercato”. Il pensiero “Umanistico”, viene soppiantato dal pensiero “Economico” , anzi economicistico (non è un caso che gli intellettuali che agitano la parola sovranismo con più eccitazione, sia quelli d’ispirazione liberista, che Keinesiana o Marxista, provengono tutti da studi economici.

Ciò accade mentre, ed in connessione, il processo tecnologico ci propone il passaggio alla “Intelligenza Artificiale”, ma per passare all’intelligenza artificiale occorre una tappa intermedia di “disumanizzazione dell’ intelligenza naturale”; il robot che piange, non ci tragga in inganno, si tratta di una trovata pubblicitaria, quell’applicazione sarà disattivata, non è funzionale al suo ruolo economico- produttivistico.

Io credo che tutto ciò abbia a che fare con il sovranismo, che si accompagna alla storia dei popoli e delle nazioni, dal conflitto sul confine tracciato da Romolo e Remo, alla formazione degli Imperi d’oriente e d’occidente, alla scoperta del “nuovo mondo” al colonialismo, alla conquista della Luna (anche qui non è un caso che la faccia scura è allunaggio della Cina).

E’ il sovranismo che inquina la Rivoluzione Francese verso il Bonapartismo, è il sovranismo all’ordine del giorno del Congresso di Vienna che rimette sul trono le case regnanti della vecchia Europa rese potenti da eserciti e sposalizi. E’ il sovranismo che spegne la rivoluzione d’Ottobre e piega l’universalismo comunista, marxista-leninista, nella formula staliniana del “Socialismo in un paese solo”. E’ il sovranismo che scatena le due guerre mondiali del novecento, il nazismo ed i fascismi Italiano, Spagnolo e Portoghese.

Il sovranismo rappresenta il ceppo virale più pericoloso della storia nei confronti del quale non siamo riusciti a trovare nessun vaccino. Una parola che si presenta con questo curriculum, avrebbe bisogno di essere maneggiata con una certa cura, come la “antrace” altrimenti saranno coloro che la maneggiano e coloro che la subiscono a doversi curare.

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