Il nostro appello per la PACE per porre fine alla guerra in Ucraina

Gruppo Parlamentare La Sinistra

1- Condanniamo la guerra del regime di Putin contro l’Ucraina, in flagrante violazione del diritto internazionale. Non c’è nessuna giustificazione per questa aggressione. Siamo solidali con il popolo ucraino, che soffre e perde la vita e le case, e con il popolo russo che si oppone a questa guerra nonostante la violenta repressione.

2 – Esigiamo un immediato cessate il fuoco che includa la completa cessazione di tutte le ostilità, i bombardamenti, gli attacchi ai civili e il ritiro di tutte le forze russe dall’Ucraina.

3 – Per ottenere un cessate il fuoco, chiediamo che le istituzioni dell’Unione Europea e della NATO si astengano da dichiarazioni o azioni che minano la possibilità di dialogo. Insistiamo per gli sforzi diplomatici europei per sostenere e migliorare i negoziati (di pace) in corso tra Ucraina e Russia. Chiediamo l’istituzione di una squadra europea di negoziatori da dispiegare nella regione del conflitto/guerra e agire come un serio mediatore per salvare vite umane in Ucraina. Vogliamo sottolineare che si deve fare di tutto per riportare la Russia al tavolo dei negoziati, e ribadisce che per noi l’OSCE, come accordo regionale ai sensi del capitolo VIII della Carta delle Nazioni Unite, rimane l’organizzazione di prima istanza per la risoluzione pacifica delle controversie in Europa

4 – Chiediamo alle Nazioni Unite di utilizzare tutte le risorse disponibili per promuovere i negoziati e il dialogo per un cessate il fuoco e per raggiungere una risoluzione pacifica; accogliamo con favore l’adozione della risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2 marzo che chiede alla federazione russa di cessare immediatamente l’uso della forza contro l’Ucraina;

5 – Chiediamo a Russia e Ucraina di garantire corridoi umanitari per l’assistenza umanitaria e l’evacuazione dei civili. L’UE e gli Stati membri che confinano con l’Ucraina devono ora tenere le loro frontiere aperte a tutte le persone provenienti dall’Ucraina, indipendentemente dalla loro nazionalità, e offrire loro protezione. L’attivazione della direttiva di protezione internazionale dell’Unione europea per facilitare l’accoglienza dei rifugiati deve essere la norma nelle situazioni di conflitto d’ora in poi. Chiediamo che agli obiettori di coscienza provenienti dalla Russia e dall’Ucraina sia concesso l’asilo politico nell’UE.

6 – Condanniamo il modo in cui la situazione e le sofferenze del popolo ucraino sono state sfruttate per portare avanti un’agenda di lunga data, un rafforzamento militare senza precedenti all’interno dell’Unione Europea e dell’industria della difesa, finalizzato alla militarizzazione del continente europeo, alla produzione di consenso al conflitto e all’aumento delle spese per le armi. Più armi, più truppe, più NATO non aumenteranno la sicurezza, ma stabiliranno la guerra come normalità.

7 – Accogliamo con favore e facciamo parte dell’ampio movimento pacifista europeo. Appoggiamo l’urgente mobilitazione del movimento pacifista europeo per far valere la nostra richiesta incondizionata di pace, de-escalation e dialogo. Le voci per la pace non devono essere messe a tacere. Invitiamo tutte le persone, i movimenti e gli attivisti a confrontarsi risolutamente con la retorica della guerra e ad alzare la voce contro la guerra e l’imperialismo!

8 – Dobbiamo lavorare per stabilire in Europa un sistema di sicurezza collettiva libero da vecchie e nuove divisioni, dove l’uguaglianza sovrana e l’indipendenza di tutti gli stati siano pienamente rispettate, come previsto dall’Atto Finale di Helsinki, la Carta di Parigi e tutti gli altri documenti dell’OSCE. La stabilità e la pace in Europa possono essere raggiunte solo attraverso la risoluzione pacifica dei conflitti, il controllo delle armi e le misure di disarmo. Sono necessari seri sforzi politici e diplomatici – ora, li esigiamo subito dai nostri governi! La guerra non è e non sarà mai una soluzione!

Traduzione dal sito:

No alla guerra. No all’escalation. No al militarismo dell’UE.

Il gruppo The LEFT al Parlamento Europeo

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